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15/09/2021

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

Una Supply Chain efficiente e ben definita permette di evitare gli sprechi, ottimizzare al meglio le risorse a disposizione e rispondere rapidamente alle richieste dei clienti.

Al contrario, un’errata gestione della catena di fornitura può comportare: scarsa accuratezza nelle previsioni di vendita, carenza di articoli molto richiesti, eccesso di articoli invenduti ed alti costi legati alla presenza di prodotti obsoleti o in eccesso in magazzino.

In un mercato sempre più complesso e di difficile lettura, gestire efficacemente la Supply Chain diventa la chiave fondamentale per imporre il proprio vantaggio competitivo.

In questo articolo, comprenderemo cos’è la Supply Chain, quali sono le sue origini ed i vantaggi di una gestione efficace. Infine, vedremo insieme alcuni suggerimenti utili per un corretto Supply Chain Management. 

Origini del Supply Chain Management

Il termine “Supply Chain Management”, così come è noto a noi oggi, deriva da un processo che ha avuto origine nel 1982. In quell’anno Oliver e Webber, due studiosi della Supply Chain, definirono la gestione della catena di fornitura come una tecnica finalizzata alla riduzione delle scorte presenti in azienda, facenti parte della stessa filiera. In questo senso, il termine si riferiva unicamente alla gestione del magazzino e delle scorte all’interno della Supply Chain.

Alcuni anni dopo, tuttavia, altri studiosi hanno volto i propri sforzi nella delineazione di nuove definizioni, partecipando all’evoluzione stessa del termine:

  • Integrazione logistica (Tyndall G. 1998);
  • Integrazione verticale tra imprese (Cooper M. C., Ellram L.M. 1993)
  • Processo di gestione e coordinamento (Le Londe B.J. 1997)
  • Filosofia manageriale di gestione, che guida chi opera lungo la supply chain verso la creazione di valore per il cliente (Ellram L.M., Cooper M.C. 1990)

In tutti i casi, l’elemento comune risulta essere la gestione di tutta la catena di distribuzione, con particolare riferimento alla logistica e al rapporto con i fornitori.

Per mettere chiarezza e definire univocamente il significato del termine è stato necessario aspettare il 2007; anno in cui “The Council of SCM Professionals” ha stabilito che la gestione della Supply Chain: “comprende la pianificazione e la gestione di tutte le attività coinvolte nella ricerca, nella fornitura, nella conversione e nella gestione delle attività logistiche. Include, inoltre, la coordinazione, l’integrazione e la collaborazione con i partner della Supply Chain che possono essere fornitori, intermediari, fornitori di servizi e clienti. In altre parole, il Supply Chain Management integra e coordina la catena di fornitura e la gestione dei rapporti tra i vari attori della Supply Chain stessa”.

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

La gestione della Supply Chain oggi

In accordo con quanto stabilito nel 2007 dal consiglio dei professionisti del Supply Chain Management, la catena di fornitura, oggi, è intesa come una rete di persone, attività, aziende e risorse, le quali agiscono all’interno della filiera del prodotto. Lo scopo che si prefigge è quello di portare sul mercato un prodotto o un servizio, che necessita di una pianificazione complicata e precisa, al fine di rendere l’azienda il più possibile reattiva alle esigenze dei clienti e dei fornitori.

Il processo sottostante la gestione della Supply Chain si costituisce di tre fasi principali, coinvolgendo innumerevoli individui, organizzazioni, risorse, attività e tecnologie:

  • Approvvigionamento: riguarda l’acquisto delle materie prime, fondamentali per dare avvio alla produzione.
  • Produzione: comprende la trasformazione delle materie prime, lo sviluppo del prodotto, la realizzazione del prodotto finito.
  • Distribuzione: consiste nel garantire la consegna della merce al cliente finale da parte dell’operatore di trasporto.

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

Vantaggi di un buon Supply Chain Management

Il Supply Chain Management è un processo che comprende la supervisione dei materiali, delle informazioni e dei flussi finanziari. Nello specifico si tratta di gestire la catena della distribuzione attraverso operazioni quali: la catalogazione sistemica dei prodotti, la negoziazione del prezzo delle merci, la puntualità delle consegne, la garanzia della qualità dei prodotti e la collaborazione con i fornitori.

Ma quali sono i reali benefici per i quali un’azienda dovrebbe puntare al Supply Chain Management? Una Supply Chain ben organizzata ed efficiente rappresenta un vantaggio competitivo significativo per l’azienda, in quanto permette di evitare gli sprechi, ottimizzare al meglio le risorse a disposizione e rispondere rapidamente alle richieste dei clienti. La buona gestione della Supply Chain, in qualsiasi settore ci si collochi, è diventata fondamentale per le imprese, poiché dal suo successo si determinano spesso le sorti dell’azienda.

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

Quali analisi svolgere per gestire correttamente la Supply Chain?

I consulenti BPR Group affiancano le aziende nella corretta gestione della Supply Chain, fornendo loro nuove soluzioni e modalità per affrontare le sfide quotidiane in azienda. Di seguito è possibile osservare alcuni esempi di analisi da svolgere per iniziare il processo verso una gestione della Supply Chain efficace:

  • Previsione della domanda. A partire dalla conoscenza dei dati storici (vendite passate) e dei modelli statistici previsionali dei prodotti desiderati dai clienti sarà possibile svolgere una corretta pianificazione della domanda lungo la Supply Chain. Il “Sales and Operations Planning” (S&OP) entra in gioco in questa fase, prescrivendo un processo interattivo di raccolta, discussione e riconciliazione dei piani di domanda con i piani di produzione.
  • Pianificazione della produzione. A questo punto, l’azienda deve definire dove e come verranno prodotti e approvvigionati i prodotti richiesti dai clienti. APO (“Advanced Planning Optimization”) può dare un grande contributo, in quanto, esso è uno strumento che, mediante simulazioni di ordini e impegni può aiutare nell’ottimizzazione delle risorse dei fornitori e dei reparti in produzione.
  • Pianificazione e schedulazione. MRP (pianificazione dei fabbisogni di materiali) interviene con l’intento di favorire la gestione delle politiche d’acquisto correlate alla criticità del bene e alla complessità del mercato dell’offerta. Specialmente in questo periodo, dove la carenza di materie prime è un tema caldo, la pianificazione dei fabbisogni di materiali è un processo indispensabile. Il documento centrale di questa pianificazione è la “distinta base materiali” (BOM – Bill Of Materials), la quale consiste nell’elenco dei materiali utili alla realizzazione del prodotto.
  • Make or Buy. La scelta di produrre internamente o all’esterno è un dilemma sempre presente. Per orientarsi in questa difficile decisione è utile tenere presenti svariati aspetti: lead time e flessibilità del fornitore, know how interno e tipologie di imballaggio. Solamente in funzione di tali elementi si potrà valutare l’opzione più conveniente, al fine di mantenere alti standard di qualità e consegne rapide.
  • Scorte Stock. Nella Supply Chain la gestione delle scorte può fare la differenza a livello di carenze funzionali o grossi capitali immobilizzati. In questo contesto, il buyer dovrebbe cercare di mantenere le scorte di magazzino in modo da garantire l’asservimento continuo dei reparti produttivi senza generare immobilismo di capitale; dovrà oltremodo evitare il dilatarsi dei tempi dell’approvvigionamento dei materiali alle linee di produzione.
  • Gestione dei fornitori e acquisti. Lo scouting è un’attività molto potente per il buyer, utile ad accrescere il numero di potenziali fornitori. Mediante lo scouting sarà possibile creare le condizioni per gestire adeguatamente le offerte d’acquisto di vari competitor. In questo ambito, il Vendor Rating può essere un ottimo strumento per la valutazione delle prestazioni di un fornitore, al fine di verificare le aspettative di fornitura. L’utilizzo del sistema favorisce un controllo aggiornato e fruibile delle posizioni dei fornitori valutati.
  • Logistica. La logistica in Outsourcing rappresenta la decisione di avviare una collaborazione per la terziarizzazione dell’attività logistica. Tuttavia, questa scelta condiziona fortemente il livello di servizio offerto e non può essere una decisione in funzione della sola riduzione dei costi logistici, senza una chiara comprensione dei risultati di fornitura ottenibili.

Gestione della Supply Chain: quali aspetti devono essere analizzati?

Conclusioni

La Supply Chain include numerosi attori, tra cui: fornitori di materiali e fornitori di fornitori, clienti distribuiti in varie nazioni e fornitori logistici di terze parti.

L’insieme delle parti coinvolte non evoca l’immagine di una catena lineare, quanto piuttosto di una rete interconnessa, rappresentazione della complessità del Supply Chain Management. All’interno di questa grande e complessa catena, gli imprevisti e le difficoltà sono all’ordine del giorno.

Per affrontare tali sfide in maniera efficace, i consulenti di BPR Group affiancano le aziende nel lungo e difficile processo di gestione ed efficientamento della Supply Chain. Contattaci per scoprire ulteriori informazioni.